Conquistare una ragazza in un bar o in ufficio.

Conquistare una ragazza in un bar o in ufficio.
Mr. Seduzione

Ciao Mr. Seduzione, come affermano anche altri, questo blog aiuta veramente e in diverse occasioni, e per questo ti ringrazio.
Comunque la mia situazione è questa. Sono un ragazzo di 18anni che non ha avuto molte esperienze con le ragazze, per farti un esempio il mio primo bacio l’ho dato circa un mese fa, ad una ragazza straniera (abbastanza carina). Non mi sono mai fidanzato. Purtroppo. Al liceo sono stato in una classe piena di maschi e che aveva solo due ragazze. Sfortunatamente erano due cose orribili. Esperienze precedenti, cioè alle medie, nemmeno, infatti ero molto basso e abbastanza gracilino. Ora sono cresciuto abbastanza, e non mi ritengo nemmeno brutto. Lavoro in un bar, come cameriere, e di ragazze in questo locale se ne conoscono davvero tante. Nonostante tutto, mi viene una rabbia che la maggior parte delle italiane più carine se la tirino tanto, che a volte non le considero proprio. Ed è per questo che mi concentro più sulle straniere. Purtroppo il periodo vacanziero per loro è finito, infatti ora se ne vedono pochissime della mia età. Allora la mia attenzione è ritornata alle italiane. Ce ne sono alcune che vengono tutti i giorni per prendere un caffè, perché lavorano da quelle parti come commesse. Sono più grandi di me. Due di loro mi interessano. Purtroppo una è fidanzata, quella con cui un paio di volte ho parlato. L’altra non so praticamente niente, e avrei voglia di fermarla, prima che vada via, un giorno di questi e chiederle qualcosa. Con questa ho scambiato degli sguardi abbastanza eloquenti. Penso che potrei avere qualche chance, ma essendo inesperto, non so come dovrei comportarmi e per di più la cosa che lei è più grande di me, mi blocca un po’. Cosa dovrei fare??? aiutami tu mio nuovo idolo…

Prima o poi dovrò indire un concorso per i lettori più sfacciati ed esagerati nei complimenti.
Incredibile cosa vi inventiate alle volte pur di ricevere qualche consiglio. 🙂
Ma bando alle ciance, torniamo a parlare di “lavoro”.
Il cameriere, così come tante professioni in cui si è al servizio dei clienti, prevedono una gerarchia degli ruoli. Chi sta più in basso è dato per scontato che risponda in un certo modo a determinate situazioni.
Insomma, chiunque andando in un bar, si aspetta di essere trattato bene, di essere servito in un certo modo e di essere considerato importante. Come rimarreste se ad esempio vi sedeste in un bar, chiedeste un caffè e vi venisse risposto: “vattelo a prendere da solo, che ho da fare adesso”.
Improvvisamente tutte le vostre aspettative si rivelerebbero scorrette e non sapreste come reagire, ammesso che non vi andiate a rivolgere dritti dritti al proprietario del locale, per segnalare l’avvenimento.
Il cameriere è uno di quei ruoli in cui il divario gerarchico tra te ed il cliente è sempre molto evidente.
Quindi nel tuo caso più di qualunque altro, è molto difficile riuscire a creare nella donna l’impressione di essere superiori a lei e di guidare in concreto i giochi.
Non mi sarei stupito di sentirti raccontare di qualche donna (anche molto più in là con gli anni, delle ragazze della tua storia) che provasse gusto a giocare su questo rapporto dove la donna, nella veste di cliente, è di fatto superiore a te.
La tua bravura sta nel marcare in modo netto e definito, quanto tu sia in ogni caso superiore alla donna della situazione, nonostante il lavoro che svolgi consista nel soddisfare i suoi desideri.
Quest’estate girando tra alberghi e villaggi, mi è capitato di restare stupito dall’intraprendenza di alcuni ragazzi, con le clienti.
Una cosa però non mi ha stupito, pochissimi di loro riuscivano effettivamente poi a concludere la partita a loro favore, magari finendo a letto con la cliente di turno.
Cosa sbagliavano quelli che fallivano?
Come sapete mi piace guardare cosa combinano le persone che mi girano intorno, ma se dovessi raccontarvi le scene a cui ho assistito, probabilmente vi sareste meravigliati, tanto quanto me, di come alcuni siano riusciti ad evitare delle denunce per molestie.
Il filo conduttore di tutti questi baldi giovani era uno solo.
Consideravano la seduzione come un processo statico da applicare su larga scala.
Su questo punto sicuramente si aprirà un dibattito infinito, ma se è vero che ci sono effettivamente degli elementi che tutti noi applichiamo, quando vogliamo fare nostra una donna, è altrettanto vero, che ogni singola volta, questi elementi vanno in qualche modo ad essere adattati alla situazione e soprattutto alla personalità della ragazza.
Per quanto tu ripeta esattamente le stesse identiche quattro cose per provarci con una ragazza, LEI NON DEVE AVERE MAI LA SENSAZIONE CHE TU SIA IN MODALITA’ “ATTACCA LA PREDA”.
Mi spiego meglio, capita talvolta che ci si dimentichi che a giocare si è in DUE..
Se vuoi fare tua una donna, devi portarla a DESIDERARE DI ESSERE TUA, in caso contrario NON CI RIUSCIRAI.
La donna ha bisogno di sentirsi attratta all’uomo, vuole sentire la propria mente urlare “LO VOGLIO PER ME”, ma dev’essere convinta di aver maturato questo desiderio in modo totalmente autonomo ed indipendente.
Per questo motivo la seduzione passiva è così efficace, perchè per soddisfare i SUOI DESIDERI, inizi da te stesso.
Cosa faceva invece chi aveva successo?
Potremmo dire che la chiave fosse quella di sottolineare l’aspetto che, nonostante la gerarchia sfavorevole, la donna resta inferiore all’uomo.
In realtà è tutto molto più sottile ed impercettibile. Una via di mezzo tra l’essere galanti ed al tempo stesso sfuggenti, in modo da far sentire alla donna il bisogno di mettersi maggiormente in gioco, se vuole entrare a far parte della tua vita.
Un piccolo esempio, giusto per farci una idea più chiara.
Sei al mattino nel tuo bar, arriva la tua cliente e chiede il suo classico cornetto e cappuccino.
Tu ti avvicini, tranquillo, senza atteggiarti da fenomeno, senza lasciar trasparire nè interesse, nè disinteresse, con la sua ordinazione ed un fiore.

(evitate le rose, di qualsiasi forme o colore. Eventualmente se trovate solo rose, donatele un bocciolo che deve ancora fiore, costano meno (generalmente li regalano) e vi evitano di passare per i soliti banalissimi casanova da quattro soldi. Il messaggio è, non ti montare la testa, non è ancora nato nulla tra di noi, però ci tenevo farti un omaggio)

Posato tutto sul tavolo, la guardi negli occhi per 3 o 4 secondi, (rilassato come se ti stessi guardando allo specchio) e le dici qualcosa tipo: “Passa una buona giornata”. Sorrisino e…

sparisci.

Se le interessi il giorno dopo tornerà di corsa e ordinerà esattamente le stesse identiche cose, ma questa volta non le porterai più alcun fiore.

A quel punto lei ti dirà qualcosa, farà finta di lamentarsi dell’assenza dei fiori, o altro…

tu non risponderle ma dille che devi andare via.

Sparendo ogni volta la mandi in paranoia, annulli tutte le sue “difese” preimpostate per quelli-che-ci-provano.

Dopo 45 secondi torni al suo tavolo e le chiedi se ha impegni per una di queste sere.

Non aspettandosi queste tue reazioni: l’essere sparito e l’essere tornato, non avrà idea di come risponderti in modo negativo.

Così fissato l’appuntamento, numero di telefono alla mano, hai risolto il primo step.

La precisione in questo gioco è davvero tutto.

Un silenzio o il non essere presenti, talvolta è più potente di qualsiasi dialogo di 20 minuti.

Fammi sapere come ti è andata.

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